Cenno descrittivo del Comune

Il territorio di Melpignano, della superficie complessiva di circa 1200 ettari si distende quasi completamente in piano tanto che le sue linee di livello variano appena da 85 a 100 metri sul livello del mare, benché vi siano oltre 6 km di distanza dall’estremo Nord all’estremo Sud. Ciò dipende perché esse trovasi in parte sull’ultime diramazioni del contrafforte della Serra adriatica che partendo verso Tricase si disperde poi presso Maglie ed in parte è situato sulle ultime diramazioni delle due Serre una detta di Montevergine l’altra detta di Caprarica-Martano. La sua maggiore parte si sviluppa verso Sud-Ovest del centro abitato secondo una striscia che va sempre più restringendosi fino a ridursi ad una quantità pressocchè trascurabile in prossimità della via comunale Maglie-Cutrofiano per indi allargarsi un’altra volta a guisa di ventaglio fino ai confini dell’estremo sud con Maglie e Cutrofiano. Il territorio, in vicinanza del paese, riposa sulla pietra Leccese, ossia su d’un calcare magnesifero a grana dura appartenente al Miocene marino dell’epoca Terziaria; l’altra porzione invece riposa sui sabbioni calcarei compatti (detti volgarmente tufi e carpari) rappresentanti in Pliocene dei terreni terziari mescolato con sesquiossido di ferro idrato più o meno ricco di argilla. L’esistenza di questo calcare magnesifero si vede nelle numerose cave di pietra esistenti intorno al paese. Da esse si estrae la così detta pietra di Cursi, che ben si presta a tutti i lavori di decorazione e d’intaglio, ed è anche rinomata per la sua durezza, inalterabilità agli agenti atmosferici, e la facilità con cui si lavora. Anzi a tal proposito bisogna aggiungere che l'industria del cavar pietra occupa, specie in questi ultimi tempi una buona parte degli abitanti di Melpignano; ond’è che pochi sono relativamente i contadini nel paese, e quindi la mano d’opera per i lavori agricoli ha subito un discreto aumento. In ogni modo il terreno vegetale, è generalmente calcareo argilloso.

Il territorio è attraversato dalla strada ferrata Otranto-Zollino, sulla quale Melpignano ha come stazione più vicina quella di Corigliano appena distante 4 km; dalla strada provinciale Maglie-Lecce e dalle strade comunali dette volgarmente nuove Melpignano-Traversa Maglie-Lecce; Castrignano dei Greci-Melpignano; Melpignano-Cursi; dalla Maglie-Cutrofiano. Queste strade sono, generalmente, in buono stato di manutenzione. Oltre le suddescritte, una discreta rete di strade comunali e vicinali, dette volgarmente strade vecchie tutte a fondo naturale, e solo in parte carreggiabili, ne interseca in tutti i sensi la parte prossima all’abitato mentre ne difetta la parte più lontana. Tolta la zona delle masserie, lontana circa 6 km dal centro abitato, il resto del territorio, ossia la parte più frazionata è tutta contenuta entro una cerchia di non oltre 3 km di distanza dal Capoluogo. Tale rete stradale permette il facile accesso ai fondi ed agevola il trasporto delle derrate in paese, che per essere vicino anche a Maglie, centro importante di commercio per tutto il Capo, ha favorito lo smercio dei prodotti. L’aria generalmente è salubre. Da qualche anno si è estesa in questo territorio la coltivazione dei tabacchi orientali, come l’erzegovina; quindi è che per la custodia di queste piante si sono costruite parecchie casette in campagna, spesso formate anche da pietre informi e chiamate volgarmente trulli o forni. In esse si conserva il tabacco fino all’essiccamento. Altre casette sorgono anche nei fondi piantati a fichi o ad alberi di frutta, ed ivi i contadini risiedono d’estate per la raccolta ed essiccamento dei fichi, che loro servono come principale nutrimento durante l’inverno, quando è più difficile trovare lavoro. Tranne però i detti piccoli fabbricati, non è il caso di parlare per questo Comune, come per quasi tutti i Comuni della Provincia, di veri cascinali o fattorie, come si verifica in altra parte d’Italia, poiché qui generalmente i contadini, dopo compiuta la giornata lavorativa, si ritirano in paese trasportando seco i loro attrezzi, rimanendo solo in campagna i massari a custodia dei fabbricati ed i pastori a guardia del bestiame. Ciò non pertanto tale abitudine non appassiona troppo i nostri contadini alle terre per tentare culture più intensive ed industrie agrarie più redditizie, sebbene tali industrie non possano gran che svilupparsi poiché mancano addirittura i prati, pochissimi sono i pascoli, e mancando del tutto l’acqua sorgiva. Difatti in Melpignano l’acqua necessaria per bere e per l’innaffiamento è quella piovana raccolta in manufatti speciali di pietra, detti volgarmente cisterne. Questa è la ragione per cui non si coltivano gli ortaggi se non in qualche piccolo appezzamento dietro i caseggiati per provvista familiare e non per vera industria, tanto che non si è creduto opportuno stabilire la qualità orto. E per la coltivazione stessa del tabacco in questi ultimi anni introdotta, data la poca quantità di acqua disponibile, si è ricorso alle qualità orientali, che non hanno bisogno di acqua, all’infuori dell’epoca in cui si fa la piantagione.

Il territorio per le ragioni su accennate non può dirsi tutto di qual natura, quindi è che: seguendo le norme del paragrafo 29 dell’Istruzione XV, si reputa necessario dividerla in 3 distinte zone o gruppi di cui qui appresso si danno le principali caratteristiche. Tali zone le chiameremo rispettivamente coi simboli t1, t2, t3, partendo dal confine a Sud verso il triplice Maglie-Cutrofiano, Melpignano.

t1) Nei confini di Melpignano con Maglie e Cutrofiano, a cominciare dalla strada Masseria S. Biagio ... Masseria Schiatta, esiste una zona di terreni, di quasi 400 ettari di estensione risultante dalla disgregazione dei sabbioni calcarei teneri, detti volgarmente tufi appartenenti al pliocene dell’epoca terziaria mescolati a sesquiossido di ferro idrato, poco ricco di argilla donde la loro colorazione in rosso chiaro. Tale disfacimento avvenuto in modo irregolare, o seconda della sua maggiore o minore durezza, diede origine a terreni che sono pochissimo profondi, per i quali si può dire che costituiscono un mantello di appena 20 centim. Di profondità su uno scheletro roccioso compatto, quando la roccia non è addirittura affiorante, come avviene anche spesso. Questa zona è limitata approssimativamente al Sud dalla strada Masseria S. Biagio ... Masseria Schiatta, dai Comuni di Melpignano, di Cutrofiano e a Nord dalla strada Comunale Maglie-Cutrofiano. I terreni che la compongono sono in generale i meno fertili del territorio ed esclusivamente coltivati a seminativi. Pochissimi sono in essa i fabbricati rurali se si eccettuano 3 masserie, e per di più si trovano lontani dal centro abitato, sino a raggiungere la distanza di circa 6 km da Melpignano. Ivi è rappresentato il latifondo. Il poco frazionamento della proprietà fa si che la zona è percorsa da poche strade in cattive condizioni di viabilità e quindi poco carreggiabili, sicchè maggiormente malagevole e dispendiosa riesce la coltivazione dei fondi, la raccolta ed il trasporto delle derrate.

t2) A questa segue la seconda zona più estesa della 1^, con occupazione di circa 600 ettari, e limitata approssimativamente dalla 1^ zona a sud, dal Comune di Corigliano ad ovest, dai Comuni di Maglie e Cursi ad est e, verso il nord-est del trifinio Corigliano-Melpignano-Castrignano dei Greci, strada Melpignano-Castrignano. La natura della roccia del sottosuolo in essa è calcarea compatta o semicompatta. In essa, il disfacimento però è avvenuto in modo più abbondante, il sesquiossido di ferro idrato, vi è mescolato con buona quantità di argilla e quindi si hanno generalmente terreni di migliore impasto, con colorazione più scura pure essendo rossiccia, aventi maggiore profondità, nonostante i saltuari affioramenti di roccia e quindi suscettibili di fertilità superiore rispetto alla prima. Tale zona è coltivata a seminativi per la sua maggior parte a sud, e la rimanenza ad ulivi, ad alberi da frutta, con predominazione del fico e dell'ulivo. V'è qualche raro vigneto e qualche pascolo; Ricca piuttosto di fabbricati rurali, attraversata anche da parecchie strade provinciali e comunali in mediocri condizioni di viabilità poco lontana, non superando la maggior distanza il km; trovasi in migliori condizioni della prima anche per il fatto di un minore dispendio per la lavorazione dei terreni, per la raccolta ed il trasporto delle derrate; ciò è provato anche dal frazionamento maggiore della proprietà e dalle colture più intensive e redditizie che in essa si riscontrano.

t3) A questa 2^ zona ne segue una terza, che rappresenta la parte più comoda e fertile del territorio coll’estensione di circa 200 ettari. Limitata verso il sud-ovest dalla 1^ zona e confinante per la rimanenza col territorio di Cursi. La sua natura geologica è tutta affatto differente dalle prime due. Difatti i terreni che la costituiscono derivano dal disfacimento dei calcari argillosi magnesiferi, detta volgarmente (pietra leccese) appartenenti al miocene marino dell’epoca terziaria da ritenersi come le ultime propaggini dei così detti terreni di Moriggine. Ricchi di argilla, di buon impasto e color bruno-rossiccio per la presenza di poca quantità di sesquiossido di ferro idrato sono in generale poco profondi. In questa zona predominata dalle cave di pietra leccese, alcune delle quali dopo essere state sfruttate dell’ottimo materiale da costruzione si son convertite in frutteti, vi sono in essa anche dei buoni seminativi.

È prossima al centro abitato, percorsa in tutti i sensi da strade, ricca di molti fabbricati rurali che rendono lieve il dispendio per la lavorazione, la raccolta, ed il trasporto delle derrate.

APPENDICE