Problemi
di ordinamento ed inventariazione
Nel tentativo di ricostruire una precedente classificazione
adottata per un ordinamento del materiale documentario dell'Archivio storico
comunale, o Sezione separata, dalle analisi eseguite nello spoglio degli
atti non si è trovata traccia delle numerose disposizioni legislative,
e relativi provvedimenti imposti dagli Intendenti e dai Prefetti nel corso
del tempo per la realizzazione dei relativi lavori di ordinamento come
della compilazione degli elenchi dei versamenti effettuati nell'Archivio
provinciale di Lecce.
Non applicate sono state le disposizioni dell'intendente
Carlo Sozy Carafa del 1850, che raccomanda la distinzione della produzione
documentaria nelle due sezioni di "vecchio archivio" e "nuovo
archivio" e nell'ambito di queste la divisione in "caselle".
Disattesi sono stati gli ordini imposti dalla legge sulla ristrutturazione
della pubblica amministrazione degli enti comunali e provinciali del 20
marzo 1865, n. 2248. Situazione peraltro comune a quasi tutti gli Archivi
storici dei Comuni della provincia di Lecce, ad eccezione forse dell'Archivio
storico del comune di Alessano che, nei recenti lavori di ordinamento
ed inventariazione, si è riusciti a ricostruire rispettando l'originale
ordinamento, secondo un singolare titolario anteriore alle disposizioni
del ministero dell'Interno del 1897. Per l'Archivio storico del comune
di Melpignano qualche tentativo di ordinamento invece è risultato
dall'applicazione coeva del titolario delle "quindici categorie"
proposto dal ministero dell'Interno con circolare del 1 marzo 1897, ed
imposto con energia a tutti i Comuni della provincia dal prefetto Ferdinando
Nanni Seta. Ma la mancata continuazione della sua applicazione da parte
dei Segretari comunali, responsabili della buona tenuta dell'Archivio
comunale, ed in genere degli Amministratori comunali succedutisi nel tempo,
hanno purtroppo non soltanto vanificato tutti gli sforzi già profusi
per il suo ordinamento, ma determinato poi una estrema confusione nella
conservazione delle diverse pratiche ed affari con il risultato di una
reale impossibilità di poter eseguire qualsiasi tipo di ricerca.
Tutto
il materiale documentario infatti delle quindici categorie e gli atti
più antichi appartenenti all'archivio preunitario, al momento dell'intervento
di ordinamento ed inventariazione, è stato rinvenuto distribuito
in tutte le categorie senza alcun rispetto archivistico, cronologico o
semplicemente logico.
È stato necessario quindi, per l'esatta individuazione
di tutto il materiale documentario appartenente all'Archivio storico comunale,
procedere ad un'attenta selezione di tutti gli atti documentari propri
dell'Archivio di deposito e corrente. Per l'inventariazione degli atti,
a parte naturalmente quelli già in ordine, è stato innanzitutto
necessario ricreare ogni singola pratica e ogni singolo fascicolo per
dare una logica collocazione storica ed archivistica ai diversi documenti
sciolti.
Nel presente inventario, tenuta presente la distinzione
dei momenti storici che hanno segnato l'evoluzione amministrativa del
Comune, si è mantenuta la divisione tra archivio preunitario, in
quanto documentazione prodotta durante il periodo francese e borbonico,
ed archivio postunitario, per gli atti del "Comune moderno"
dello Stato italiano unitario, nato dalla legge sulla ristrutturazione
della pubblica amministrazione degli enti comunali e provinciali del 20
marzo 1865, n. 2248.
Tutti
gli atti quindi, nell'ambito dell'Archivio comunale assumono una configurazione
che si articola in due parti distinte: archivio preunitario, ormai "chiuso"
per l'esaurimento storico delle istituzioni che lo hanno prodotto, ed
archivio postunitario, "aperto" alle accessioni periodiche di
materiale archivistico proveniente dall'archivio di deposito. Nell'ambito
di tutta la produzione documentaria esistente è stata individuata
la ripartizione in "Serie - carteggio" e "Serie - atti
particolari". La "Serie - carteggio", fatta sempre salva
la concettuale e materiale separazione tra preunitario e postunitario,
costituisce una serie unica ordinata per "affari", adottando
per ogni sua parte i titolari più idonei ed adeguati. Per la "Serie
- atti particolari" s'intendono i documenti che per loro natura,
non essendo soggetti a protocollazione, costituiscono, sin dal momento
della loro produzione, delle "serie" e gruppi a sé stanti,
anche se riconducibili concettualmente alle quindici categorie. Questi
sono tutta una gamma di documenti riassuntivi (bilanci, inventari, resoconti,
ecc.), certificativi (registri di stato civile, liste di leva, liste elettorali,
ruoli d'imposta, ecc.), e giustificativi (mandati di pagamento e di riscossione),
possedendo ognuna di queste serie una propria numerazione "aperta"
per il normale accrescimento di atti successivi provenienti dall'archivio
di deposito.

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