L'abitato
L'abitato di Melpignano cinto ben presto da mura, risente,
oltre al fenomeno religioso che abbiamo analizzato in precedenza con la
costruzione di chiese e cappelle nel suo interno, della vivacità
commerciale che pienamente lo investe in tutte le sue strutture abitative
e di produzione. Intanto la presenza nel suo territorio di cave di pietra,
oltre a costituire motivo di ricchezza ai numerosi addetti alla sua estrazione
e lavorazione, permette alle abili maestranze locali di realizzare le
strutture abitative del paese, grazie alla diffusa possibilità
economica dei suoi cittadini, con una certa regolarità, compostezza
nella realizzazione dell'insediamento abitativo, ricchezza di elementi
architettonici. Fattori che contribuiscono a rendere l'abitato di Melpignano
senz'altro uno dei più belli ed interessanti della penisola salentina.
I
<<vicinati>> di Melpignano, secondo cui sono individuati gli
insediamenti abitativi nella toponomastica urbana, prendono il nome, o
dalla presenza delle diverse cappelle distribuite nel tessuto dell'abitato,
come: san Giovanni, santo Nicola, santo Stefano, san Rocco, lo Caero (s.
Antonio) situato vicino la piazza, li chiesi (le chiese) seu
li Bacchi dalla famiglia più rappresentativa, situato vicino
al largo del Palazzo baronale; talora dalla presenza di un albero, come
lo Pigno, la Dafini o dafni (alloro), talaltra dalle Fosse
scavate lungo la via per la conservazione del grano, Rano, li Foggiari;
ancora danno il proprio nome particolari presenti nel luogo, come: lo
Ponte, la Piscina, la Croce, li Limbunaci,
li Mazzarelli; o nomi particolari come: la Spalluzza, Male
Consiglio, lo Scaccia, la Catalana; e per le strade
più esterne la via del Convento, largo del Palazzo baronale,
la via di Castrignano dei Greci per indicare le rispettive direzioni.
Le descrizioni delle singole unità abitative fanno
emergere nella tipologia dell'insediamento, le esigenze del suo occupante,
distribuite tra le sue necessità meramente abitative, quelle funzionali
costituite dalla presenza di un cortile o di un orticello retrostante
la casa, quelle relative al ménage familiare date dalla
presenza di un forno per la cottura del pane, dalla cisterna, dalle pile
per lavare i panni, da eventuali colombai ed apari . Le abitazioni più
complesse aggiungono locali destinati a trappeti o molini; altri destinati
a deposito di attrezzi, di vettovaglie e di stalle per il ricovero di
animali. Infine, come <<appendice>> dell'unità abitativa,
le diverse foggie per la conservazione dei cereali, scavate generalmente
per strada vicino l'entrata delle singole abitazioni.
La
descrizione a titolo esemplificativo di alcune abitazioni, al momento
dei provvedimenti voluti in merito dai rispettivi proprietari, facendo
rivivere le stesse fanno considerare il loro stato con i connessi problemi
di un centro abitato delimitato dalle mura cittadine. Fatti che costringono
gli abitanti di Melpignano ad una buona manutenzione dell'immobile posseduto,
come al recupero dello spazio con la ricostruzione di nuove abitazioni
sullo stesso occupato da case ormai in rovina.
Così: Anna Filippo compra dal proprio cognato
Oronzo Specchia, rappresentante la propria sorella, per il prezzo di 30
ducati
un habitacolo di case paterne, consistenti
in casa terragna con camerella, cortiglio, et horto, gisterna, et fossa
per riponere le vittovaglie, e con altra gisterna alla via pubblica del
convento de’ Padri Agostiniani, e proprio vicino al trappeto Universale
(oggi diremmo del Comune), site ... nel vicinato detto la Piscina.
L'avvocato
Gaetano Villani asserisce <<come Domenic'Antonio Mortaro sotto il
7 dicembre 1711 comprò dal reverendo Giordano Costa, olim
arciprete di Morigino, ... un'abitacolo di case sottane, consistentino
in sala e due camere contigue, e con casa con cinque capenti d'oglio,
forno, con tre cisterne dentro, di capacità di stuppelli tre contiguo
col suddetto orto, e molino, con palombaro in ordine, site ... nel vicinato
detto la via di Castrignano>>. Qualche tempo dopo la stessa casa
viene costituita in dote dal suddetto sac. Domenic'Antonio Mortaro in
favore della nipote Anna Mortaro, moglie del suddetto avvocato Gaetano
Villani.
Giovanni Battista Campi costituendo la dote per la propria
figlia Teresa, e lasciando alla stessa l'obbligo della soddisfazione del
legato effettuato all'altare della Passione sito nella chiesa parrocchiale,
le dona
un'habitazione di case palaziate, site
dentro l'habitato di Melpignano in luogo Santo Stefano, dove al presente
abita ... con tutte le sue camere inferiori, e superiori, et intiero loro
stato, con molino, e mula vecchia, stalla, postura, fosse, gisterne, giardinetto
con agrumi, e giardino grande con aparo.
Giuseppe de Basilio Cotardo acquista da Francesco
e Giovanni Mauro, padre e figlio di Melpignano, per il prezzo di ventiquattro
ducati
un'habitacolo di case, consistenti in una
casa in ordine, e camerella smantellata, con horticello, cortile, pila
per lavare panni, e tre fosse per le vittovaglie, cioè due dentro
dette case, e l'altra fuori alla via pubblica, site e poste dentro l'habitato
della terra di Melpignano, nel vicinato detto la Piscina.
Il 12 maggio 1721 Angelo Campa di Melpignano ottiene
quietanza per l'acquisto dal clerico more graecorum Cataldo de
Cathaldis e dal clerico coniugato Donato Antonio, padre e figlio di
Sternatia, di un
habitacolo di case, consistenti in tre
case simul congionte, con altra casa in ordine, e due scoperte, con molino,
e forno con loro case in ordine, con una bottega diruta, corrispondente
alla Piazza, horto con albori communi, cortile, gisterne, e fosse per
le vittovaglie, e tutti loro membri ... site ... vicino alla pubblica
Piazza, vicino la chiesa della venerabile Congregazione di detta terra,
li beni dotali del dottor Gaetano Villani ... per lo prezzo di docati
cento e diece, versati in prosieguo di tempo in parti successive.
Ancora il 29 luglio 1724 i fratelli Salvatore e Leonardo
de Cicco di Borgagne, eredi della loro sorella defunta Domenica, sono
costretti a vendere
un'abitazione di case, consistenti in una
casa terragna in ordine, con stalla, parte d'horto con alberi communi,
cortile con camerella, e gisterna, sita nel vicinato detto lo Caero, ...
non trovandono quelle affittare, e ciò con pericolo di minacciar
rovina e fatte con altri le diligenze, convennero ultimamente venderle
per la ... somma di docati trenta a ... Giuseppe Garrapa presente, non
havendono potuto trovare con altri offerta maggiore.
L'
8 marzo 1739, Sebastiano Nuzzaci di Soleto, arciprete di Melpignano, compra
dai fratelli Plenteda, il sac. Domenic'Antonio e Donato, <<un sedente
di case terragne, consistentino in quattro camere, camerino nella parte
di scerocco, forno, stalla ed orticello con cisterna, con quattro foggie
per riponer vittovaglie fuori la strada vicino al Portone, site ... nel
vicinato detto lo Cairo>>, costretti i due fratelli alla loro vendita
per il prezzo di cinquanta ducati, dato <<che le case suddette vanno
tutta via deteriorando, ne trovandosi quelle ad affittare>>.
Il 5 novembre 1785, il negoziante Francesco Circolone
di Mola, abitante in Maglie, vende al marchese Francesco Antonio de Luca,
feudatario di Melpignano,
una parte di giardino attaccato alle sue
case e botteghe nominate le case del Fenestra, sito in luogo detto lo
Scaccia, seu lo largo del Palazzo [baronale] confinante con la
taverna della magnifica Università da ponente, via pubblica da
gerocco, - necessario al barone - per covrirlo tutto di chianche, e così
togliere la soggezzione dell'acqua, che di tempo in tempo suol ricevere
il trappeto di detto Barone, sistente immediatamente sotto di detto giardino.
Come sempre l'abitazione costituisce un importante problema
per le giovani coppie in procinto di matrimonio, la cui soluzione non
sempre è facile. I giovani di Melpignano ad esempio, non proprio
tanto fortunati economicamente, affrontavano il problema, per i primi
tempi almeno, come Domenica Antonia Rango che, nella sua costituzione
di dote ottiene dal proprio fratello Costantino, oltre un anello d'oro
ed un fondo, una casa costituita da
una camerella scoverta, coll'azione alla
gisterna per tirar acqua, et attione all'horto, e cortile, sita e posta
... vicino la piazza, giusta la casa grande del predetto Costantino -
il quale - promette similmente allo detto Donato l'habitatione nella sua
casa grande, sino che detto Costantino si casarà, di modo che subito
che detto Costantino passarà in matrimonio il detto Donato Miceli
debbia rilasciare la detta casa in ordine come sta’ hoggi.
Portare la casa in dote è quasi sempre prerogativa
della donna. Caterina Pellegrino porta in dote al dottor fisico Orazio
Veris, oltre alle otto chiusure, site nei feudi di Melpignano, Sogliano,
Cutrofiano e Petrore, <<un'abitacolo di case, consistentino in due
camere terragne, et un cellaro, con horto dietro, e cortile avanti, loro
gisterna, e fosse per riponere vittovaglie, site e poste nel vicinato
dello lo Maleconsiglio>>.
Ai molini e trappeti incontrati in precedenza, le altre
notizie che si aggiungono in merito danno consistenza alle strutture economiche
esistenti in Melpignano. Nella donazione per la costituzione del patrimonio
sacro in favore del reverendo Giacomo Garrapa da parte del fratello Francesco,
un mulino si trova nel <<palazzetto sopra il subporto, con una stalla
sotto detto palazzetto, con forno contiguo e con molino, seu casa
dove stava prima il molino coperta d'imbrici e con cisterna>>, sito
nel vicinato la Catalana. Ancora un altro mulino fa parte della costituzione
del patrimonio sacro in favore del clerico Sambati Antonio Paladino, al
quale vengono donate dal clerico Giuseppe Blasi <<un'habitacolo
di case, consistenti in una casa in ordine, horto e due gisterne, site
... nel vicinato detto San Giovanni>>
Il dottor fisico Marcello de Giorgio compra da
Gaetano Plenteda per il prezzo di ducati 75 <<un molino per macinar
vittovaglie in ordine, con pietre, matrile, e con tutti l'ordegni con
casa e tetto con imbrici, e con tutti i suoi membri, et intiero stato
... sito nel vicinato la Dafini>>.

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