NoteIl detto barone nomina "non potendo ... essere di persona nella città di Napoli", Santo Guarascio, quale suo procuratore destinato a comparire innanzi al suddetto regio Commissario generale, "e nelle mani del medesimo dare, e prestare il giuramento di fedeltà, lealtà ligio, ed omaggio alla Sua, e real Maestà di Don Carlo, per la Dio Grazia Re di Napoli e di Sicilia,... e di riconoscere il medesimo e suoi serenissimi Eredi, e successori, per loro legittimo, ed indubitato Re, e signore naturale supremo e diretto, ed obbedire a' tutti i comandamenti, ordini e mandati di quelli, loro Vicerè, officiali, e ministri, e di fare e prestare alli medesimi ogni terrestre onore, e riverenza, che si appartiene, e si deve, e di eseguire, ed osservare tutte l'altre cose, che li buoni fedeli, e leali vassalli, sudditi e feudatari sono tenuti, e devono fare per il loro Re Supremo, e diretto. E finalmente giurare, sopra li Santi Evangeli, di fare esso signor Saverio de Luca costituente uomo ligio della Maestà sudetta, e de' suoi serenissimi Eredi e successori in questo Regno, il tutto secondo si costuma in simili atti di giuramento, e secondo l'uso, e consuetudine del Regno", A S L, Archivi notarili, notaio Domenico Zullino, 58/2, atto del 22 settembre 1757, cc. 140r.
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